Il recupero del credito
- Nettuno Consulting

- 18 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
La ricerca telematica dei beni da pignorare
Avv. Mattia Pecchini (Nettuno Consulting - #professionisti)

a) Premessa
Quando dobbiamo recuperare un credito nei confronti di un nostro debitore, ci troviamo inevitabilmente a dover verificare se vi sono dei beni di cui lo stesso è proprietario da aggredire.
Spesso, specie in passato, uno dei problemi più rilevanti per il creditore era quello di ricercare tali beni sui quali procedere con l’esecuzione.
Nel nostro ordinamento è stata recentemente introdotta una normativa che disciplina la ricerca dei beni da pignorare con modalità telematiche, prevista dall’articolo 492 bis del codice di procedura civile e che, certamente, ha facilitato il compito di chi deve ricercare dei beni sui quali tentare di soddisfare il proprio credito.
b) L’istanza ex articolo 492 bis del codice di procedura civile
Preliminarmente, bisogna precisare che tale ricerca può essere fatta dal solo creditore munito di valido titolo esecutivo e che abbia notificato l’atto di precetto, ossia l’atto col quale si intima al debitore di provvedere al pagamento entro un termine non minore di 10 giorni con l’avvertimento che, in mancanza, si procederà ad esecuzione forzata.
Decorso il termine sopra indicato di 10 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, il creditore può depositare la citata istanza al Presidente del Tribunale del luogo in cui il debitore ha la residenza (o il domicilio, la dimora o la sede), al fine di essere autorizzato alla ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. A tale istanza, che va depositata esclusivamente in via telematica, va allegato il titolo esecutivo ed il precetto notificato, oltre al Contributo Unificato di euro 43,00
Ricevuta l’istanza, il Presidente del Tribunale, verificato il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata, autorizza la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare.
c) La fase successiva all’autorizzazione
Arrivati a questo punto della procedura, in virtù di quanto previsto dall’articolo 492 bis del codice di procedura civile, dovrebbero essere gli ufficiali giudiziari territorialmente competenti ad effettuare materialmente la ricerca telematica dei beni da pignorare mediante l’accesso alle banche dati telematiche.
Tuttavia, il sistema che prevede il coinvolgimento degli ufficiali giudiziari non è di fatto operativo e, pertanto, è lo stesso creditore, mediante l’indispensabile supporto del legale di fiducia, a dover effettuare materialmente tale ricerca autorizzata dal Presidente del Tribunale.
d) L’ultima fase: l’accesso alle banche dati telematiche
Le banche dati da poter consultare sono le seguenti:
Anagrafe tributaria, compreso l’archivio dei rapporti finanziari.
Banche dati degli enti di previdenza.
Le ulteriori banche dati di cui al decreto di attuazione del Ministero della Giustizia.
Entrando nello specifico, il creditore dovrà effettuare la richiesta di accesso inviando un’istanza all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente, alla quale dovrà corrispondere un importo variabile (a seconda del numero di risultati rinvenuti) che verrà quantificato dall’Agenzia, solitamente in poche decine di euro. L’accesso all’I.N.P.S., invece, è sempre gratuito.
Con tale tipo di ricerca, il creditore riesce ad avere un quadro molto ampio e completo della situazione finanziaria del debitore, in quanto potrà conoscere a titolo esemplificativo: la dichiarazione dei redditi del debitore, l’elenco dei rapporti finanziari che il debitore ha con gli istituti di credito, con i datori di lavoro, in caso di lavoratore subordinato, o con i committenti, nel caso in cui, invece, svolga lavoro autonomo.
In base all’esito della ricerca, se fruttuosa, il creditore potrà, pertanto, decidere di azionare una procedura esecutiva essendo già in grado d’indicare nell’atto di pignoramento, che verrà notificato al debitore, i beni di quest’ultimo sui quale tentare di soddisfare il proprio credito.
e) Conclusioni
In conclusione, il recupero del credito ci pone di fronte a delle difficoltà, prima tra tutte quelle di accertarsi che il debitore abbia dei beni sui quali poter andare a soddisfare il nostro credito. La ricerca telematica dei beni da pignorare offre sicuramente uno strumento certo ed anche non particolarmente costoso che ci permette di aver un quadro ampio sulla situazione finanziaria del nostro debitore in vista di una eventuale successiva procedura esecutiva finalizzata al recupero del credito.
Nettuno Consulting, con i suoi professionisti in campo legale, può darti la necessaria assistenza nel valutare ed eseguire materialmente le attività di ricerca telematica dei beni da pignorare, nonché le diverse fasi che conducono al recupero del credito.
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