Superbonus 110%
- Nettuno Consulting
- 9 mar 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 mar 2021
Detrazione, cessione del credito e sconto in fattura
Avv. Mattia Pecchini (Nettuno Consulting - #professionisti)

a) Premessa
Oggi torniamo a parlare di Superbonus, focalizzando l’attenzione sulle modalità tramite le quali poter usufruire dell’agevolazione fiscale collegata all’ormai noto Superbonus 110%.
L’articolo 121 del D.L. Rilancio n. 34/2020, convertito nella L. n. 77/2020, disciplina tre modalità alternative con le quali avvalersi del famigerato Superbonus 110%: detrazione, sconto in fattura e cessione del credito.
b) La detrazione
Attualmente, per effetto della Legge di Bilancio per il 2021, il Superbonus 110% si applica alle spese sostenute fino al 30 giugno 2022 o fino al 31 dicembre 2022 per gli interventi sugli edifici di edilizia popolare.
La normativa in materia di Superbonus individua analiticamente una serie d’interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico che se effettuati tra il 1° luglio 2020 ed il 30 giugno 2022 fanno maturare al beneficiario un credito d’imposta.
In tali casi, generalmente, il beneficiario può far valere la relativa detrazione in un periodo che varia tra i 5 anni (per gli interventi effettuati sino al 31.12.2021) ed i 4 anni (per le spese effettuate nel 2022).
c) La cessione del credito
In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione dei redditi, è possibile optare per la cessione della detrazione per le spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022.
Il credito d’imposta, spettante a fronte dell’esecuzione dei lavori agevolati con il superbonus, può essere ceduto all’impresa fornitrice degli interventi o ad altri soggetti privati, tra cui banche e intermediari finanziari.
Ad esempio, il beneficiario del Superbonus può decidere di trasferire il credito d’imposta alla banca per ottenere liquidità immediata, senza dover recuperare il beneficio fiscale nella dichiarazione dei redditi, a compensazione delle imposte da pagare nell’arco dei cinque anni successivi, al netto dei margini trattenuti dall’istituto.
d) Lo sconto in fattura
Lo strumento, presumibilmente, più interessante per chi voglia usufruire del Superbonus 110% è quello dello sconto in fattura.
In tal caso, infatti, il beneficiario può optare per uno sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore dell’opera edilizia, di importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, accordato dal fornitore. Il fornitore/appaltatore recupera lo sconto, subentrando al primo soggetto beneficiario della detrazione trasformata in credito d'imposta, per un importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
In tal caso, dunque, la cessione del credito d’imposta non viene effettuata dal committente delle opere, ma da chi quelle opere le realizza. Infatti, il committente concorda i lavori del valore ipotetico di 100 con l'impresa appaltatrice, non paga nulla, ma usufruisce dello sconto in fattura; l’impresa appaltatrice, a sua volta, matura il credito d'imposta del 110 che viene ceduto all'intermediario finanziario, il quale ultimo lo porta in detrazione nei 5 anni.
e) Conclusioni
In conclusione, tale articolo si pone lo scopo di fornire delle indicazioni di massima sulle modalità di funzionamento del Superbonus 110% dal punto di vista fiscale, ben sapendo che numerose sono le problematiche da affrontare all’atto pratico.
Nettuno Consulting, con i suoi professionisti in campo legale e tecnico, può darti la necessaria assistenza per valutare la possibilità di poter usufruire delle agevolazioni fiscali fornite dal Superbonus 110% per i lavori nel tuo immobile/condominio.
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