Contratti telefonici: reclami e recesso
- Nettuno Consulting

- 31 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 mag 2020
Come può l'utente far valere i propri diritti - Avv. Massimo Pucci

a) Premessa
Alzi la mano chi di noi non si è mai imbattuto in una difficoltà a riguardo di un’utenza telefonica e, quindi, con il relativo contratto.
Sebbene l’evoluzione tecnologica stia segnando, nell’ultimo decennio una accelerazione davvero difficile da mantenere completamente sotto controllo, l’utenza telefonica, nelle sue numerose e differenti evoluzioni, è sempre più una costante che accompagna le nostre vite: che sia fissa, mobile, satellitare, a fibra ottica o viaggiante sulla rete elettrica, praticamente ognuno di noi ne possiede almeno una.
E quando insorge la problematica ci ricordiamo (o ci viene ricordato dalla voce dell’operatore che faticosamente abbiamo atteso in linea) del testo contrattuale sottoscritto (o digitalmente approvato), fugace attimo burocratico al momento della attivazione del servizio e (spesso vana) ancora di salvezza al momento del primo disguido.
Alla presenza di disservizi ripetuti ed irrisolti o alla conoscenza di nuove e sempre apparentemente stupefacenti nuove tariffe da parte della concorrenza le prime domande che ci poniamo sono: “ma posso recedere?” e/o “ma posso ottenere giustizia per il disservizio subito?”.
b) Il diritto di recesso
Mai come nel campo contrattuale generalizzare è un grande errore, ragion per cui ogni caso ed ogni contratto deve essere valutato nella propria interezza e peculiarità prima di giungere a conclusioni affrettate e standardizzate, però….possiamo intanto indicare che i contratti telefonici devono prevedere due modalità con cui l’utente può comunicare disdetta allo stesso: una nell’immediatezza della sottoscrizione (entro quattordici giorni dalla richiesta, c.d. diritto di ripensamento, previsto dal Codice del Consumo per i contratti negoziati e conclusi fuori dai locali commerciali del venditore, senza dover sostenere alcuna spesa e/o penale) ed una nel corso di vigenza del contratto (come previsto dal c.d. Decreto Bersani del 2007).
In entrambi i casi il recesso va esercitato rispettando esattamente le indicazioni previste nel contratto, sia con riguardo alle modalità, sia con riguardo agli indirizzi ed ai punti di contatto cui far pervenire la relativa comunicazione.
Nell’ipotesi in cui si receda successivamente ai quattordici giorni dalla data della stipula non saranno dovute penali (se non il rimborso di eventuali promozioni di cui si è fruito e che erano legate alla permanenza con il gestore per un determinato lasso temporale), ma solamente i costi di gestione dell’operatore, normalmente predeterminati e contenuti nel contratto sin dalla sua stipula.
Il contratto, quindi, regola puntualmente ogni aspetto della fase del recesso o del ripensamento: per ogni altra questione o dubbio è consigliabile contattare un consulente per studiare la migliore strada per tutelare la propria posizione.
c) I reclami per i disservizi.
Chiunque sia passato attraverso problematiche con le compagnie telefoniche sa che gli ostacoli principali per queste pratiche siano il modesto valore rispetto ai costi di gestione di simili vertenze da parte dei consulenti e la difficoltà a relazionarsi con i call center delle compagnie.
In caso di malfunzionamenti o disservizi, invece, qualora non si intenda recedere dal contratto, ma si voglia richiedere assistenza e adempimento alla compagnia telefonica, oltre a richiedere un risarcimento per i danni documentabili addebitabili alla condotta della compagnia stessa, occorrerà rivolgersi (se il reclamo diretto alla compagnia stessa non avrà sortito effetti) al Corecom costituito presso ogni regione.
Presso tale organismo potrà essere radicato un tentativo di conciliazione (obbligatorio se si intende agire in giudizio) che potrà concludersi con un accordo che soddisfi l’utente e la compagnia, oppure con un verbale di mancato accordo che consentirà all’utente di agire in giudizio contro la compagnia.
Ciò può avvenire, ad esclusiva scelta dell’utente, sia davanti al Corecom stesso (non più in funzione conciliativa, ovviamente), sia dinanzi alla giustizia ordinaria.
Chiunque sia passato attraverso problematiche con le compagnie telefoniche sa che gli ostacoli principali per queste pratiche siano il modesto valore rispetto ai costi di gestione di simili vertenze da parte dei consulenti e la difficoltà a relazionarsi con i call center delle compagnie.
Nettuno Consulting, con i suoi professionisti in campo tecnico e legale, può fornire assistenza a 360° sia nella fase di recesso, che in quella di attivazione delle procedure previste dal contratto per la risoluzione delle controversie.
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